AgileConstellation: Set Based Design

Torniamo ad esplorare l’applicazione dell’Agile al mondo dei prodotti tangibili, allacciandoci ai post relativi ad AgileEngineering e AgileBIM.

Nell’ambito dei prodotti intangibili i cicli iterativi ci consentono di ritornare continuamente su quanto realizzato, per migliorare l’output (e si spera l’outcome) o rivedere le nostre precedenti assunzioni. In particolare, i team Agili danno per assodato questa possibilità, così come gli stakeholder che possono contare anche su momenti specifici (si pensi alla review) per attivare queste dinamiche.

Nel mondo dei prodotti tangibili, però, la situazione è decisamente più articolata, perché la fase di scelta e identificazione del corretto design avviene quasi sempre prima dell’avvio della fase manifatturiera vera e propria, per cui, una volta definita la distinta base (e validata), può diventare improponibile ritornare su quanto deciso.

Ma, quindi, come possiamo dare la possibilità di adottare un’azione iterativa in questo caso?

Fortunatamente, Lean ci fornisce una risposta pratica ed efficace alla questione, grazie all’approccio noto come Set-based Design (SBD), ispirato al "Secondo Paradosso di Toyota”.

SBD suggerisce di adottare la strategia di ritardare le decisioni, valutando l’insieme dello spazio delle alternative e arrivando alla soluzione ottimale (relativa) attraverso un funnel decisionale progressivo, cosa che permette di prendere le decisioni chiave sfruttando una serie di prototipi (concept) paralleli.

sbd funnel

Questo approccio si contrappone al Point-Based Design (PBD), ovvero il comune processo lineare a cui si è spesso abituati, in cui si inizia con una (ed una sola) specifica soluzione e si procede a dettagliarla sempre più nello specifico. Se in un mondo ideale questo potrebbe essere il processo di progettazione perfetto, il mondo reale non è lineare, tanto che il presentarsi di un nuovo vincolo o un nuovo requisito genera normalmente un impatto molto alto, costringendo spesso a ricominciare da capo.

sbd vs pbd

SBD vs PBD (scaledagileframework.com)

Per evitare di trovarsi in questa situazione, piuttosto che concentrarsi su un’unica promettente opzione, SBD porta ad esaminare una gamma di opzioni possibili: i diversi insiemi vengono gradualmente scremati fino a quando non si converge su una soluzione finale. 

Le opzioni vengono eliminate in relazione ai vincoli, all’infattibilità o alla mancanza di aderenza agli obiettivi, portando ad effettuare la scelta definitiva solo all’ultimo momento utile (LRM, latest responsible moment).

Proprio questo processo di valutazione progressivo permette di rispondere al meglio a un vincolo/requisito imprevisto, avendo maggiore probabilità che una delle soluzioni sul piatto possa già soddisfare le nuove esigenze senza dover ricominciare completamente da capo.

In sintesi, il flusso operativo segue una serie di step specifici:

  1. Definire le strade percorribili
  2. Esplorare le alternative più promettenti in relazione ai vicoli (compromessi)
  3. Imporre un set minimo di vincoli
  4. Selezionare l’insieme delle soluzioni più robuste
  5. Aumentare progressivamente i vincoli per ridurre lo spazio delle alternative
  6. Selezionare “l’opzione” al momento ultimo possibile

Il flusso operativo dell’SBD è quindi incentrato su un processo decisionale a selezione progressiva e si sposa con il Choose By Advantages (CBA, sviluppato da Jim Suhr durante il suo impiego alla U.S. Forest Service), che valorizza la trasparenza e la collaborazione nel confronto tra diverse alternative possibili in relazione ad un obiettivo.

Se guardiamo al settore AEC (a cui afferisce AgileBIM), diversi team che si ispirano a Lean Construction utilizzano SBD e CBA con il Last Planner System nella progettazione: il sistema Last Planner consente al team di mappare decisioni e traguardi importanti, SBD di esplorare le opzioni praticabili considerando le esigenze e i vincoli degli utenti finali, mentre CBA aiuta a completare il processo fornendo una metodologia affidabile, trasparente e solida per prendere e comunicare decisioni. 

Insieme, questi tre strumenti permettono di sviluppare la target value delivery, migliorando l’efficienza della fase di progettazione e aiutando a fornire un miglior rapporto qualità-prezzo ai propri clienti.

 

Stay tuned 

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