Dall’Approccio Contingente alla Business Agility, pt.2

Riprendiamo il nostro cammino alla scoperta della Business Agility, ripercorrendo il percorso che ha portato alla sua identità moderna.

Le tre ondate dell’agile e la concettualizzazione dei tre pillar della Business Agility

Dal 2001 ad oggi si sono succedute 3 ondate evolutive dell’Agile (wave, anche “fasi”), sintetizzate nello specifico paper di Charlie Rudd.

 

ba 3ondate agile

Le tre ondate di Agile, collocate sulla scala temporale (https://www.solutionsiq.com/resource/white-paper/the-third-wave-of-agile-2/)

Per “ondata” si intende, nello specifico, quel fenomeno per cui una comunità si costituisce intorno a un interesse: ad esempio, produrre con maggiore qualità, lavorare meglio, individuare pratiche efficaci ed efficienti e così via. Questo interesse nasce, poi cresce al punto da individuare svariate soluzioni (anche divergenti fra loro) nel momento di massima ampiezza, e poi decresce a mano a mano che si converge su pratiche condivise, che vengono assimilate e adottate come “routine” per il raggiungimento di risultati, e che l’interesse della comunità si sposta di conseguenza su altri aspetti.

  • La prima ondata(the first wave) è quella in cui si è cercato di trovare valide modalità per consentire ai team di lavorare in gruppo, in maniera flessibile e proficua, sviluppando la capacità di adattarsi maggiormente alla realtà della produzione e alle esigenze del cliente. È caratterizzata dalla ricerca e dal perfezionamento in ambito metodologico e dalla diffusione di XP e Scrum. Gli anni centrali di questa ondata, ormai in assestamento, si collocano intorno al 2006-2007.
  • La seconda ondata(the second wave), il cui inizio è collocato intorno al 2007, si concentra sul tema di scalare l’Agile. Ciò presuppone processi produttivi più ampi e complessi, in cui il valore creato non è sovrapponibile esclusivamente al software. Si comincia a intravedere l’importanza di quelle funzioni che in azienda sostengono il flusso attraverso cui si crea valore: per esempio “risorse umane” e “operations” grazi ai cosiddetti framework di scaling.
  • La terza ondata(the third wave) nasce intorno al 2010 e si sviluppa attorno agli aspetti dell’agilità per il business. 

Infatti, nel 2011 si evidenzia l’emergere di un nuovo modello organizzativo che sfrutta principi nuovi o già affermati su come organizzare il lavoro, impiegare risorse, prendere decisioni e gestire le performance, con l’obiettivo di aiutare le imprese a adattarsi rapidamente a condizioni di cambiamento ambientale.

Pur con applicazioni molto diverse nella pratica, e a seconda dei casi, l’Agile può quindi essere applicato nell’intera organizzazione, così come a determinate funzioni o unità di business, indipendentemente dal settore di riferimento.

Le tre ondate evidenziano come l’attenzione si sposti sempre più dal particolare al generale, con lo scopo di favorire una cultura aziendale che sia Agile nel suo complesso e che consenta l’individuazione, la definizione e il raggiungimento degli obiettivi di business. Non ci sono più solo team di sviluppo o settori produttivi che “fanno Agile” ma c’è un’intera struttura che “è Agile”, in cui assumono grande importanza i temi delle pratiche innovative di management, quelli inerenti ai diversi stili di leadership, e tutto ciò che favorisce un approccio olistico all’organizzazione nell’ottica di sviluppo della Business Agility, definita come (https://www.pmi.org/disciplined-agile):

Business agility is an organization’s ability to rapidly adapt to market and environmental changes in productive and cost-effective ways. Business agility focuses on value realized by having stakeholders identify, prioritize and sequence the work to be done and allocate it appropriately to the product/service teams.

La Business Agility è quindi la capacità di adattarsi alle mutevoli esigenze ambientali e di mercato, e verte su tre assi caratterizzanti, così come illustrato nella figura seguente: La Business Agility è quindi la capacità di adattarsi alle mutevoli esigenze ambientali e di mercato, e verte su tre assi caratterizzanti, così come illustrato nella figura seguente:

ba biz agility pillars

 Business Agility

Ovvero, si ha:

  • Enterprise Agility (Experimentation & Adaptation), ovvero la capacità di rivedere rapidamente il proprio modello organizzativo per raggiungere adeguati livelli di efficienza.
  • Process Agility (Value Driven Approach), che implica la capacità di orientare le proprie risorse in funzione degli obiettivi da raggiungere.
  • Technical Agility (Quality & Standards),ovvero l’utilizzo di pratiche finalizzate alla qualità e alla creazione di valore.

 

Nel prossimo appuntamento cominceremo ad esplorare i tre asset, iniziando dall’Enterprise Agility.

Stay tuned 

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