Nel mondo dello sviluppo, dopo la pubblicazione del famoso “libro bianco” del C, è tradizione decennale presentare un nuovo linguaggio di programmazione con la routine “Hello World”.
In questo caso non parliamo di un nuovo linguaggio, ma di una nuova metodologia, o meglio di un framework metodologico, che mette insieme due domini ad oggi ancora poco affini: Agile e IoT. Nasce, quindi, AgileIoT.
Il progetto è tutto italiano, e scaturisce dall’esperienza di una serie di esperti, tecnologi e metodologi, che hanno discusso approfonditamente sulle varie implicazioni derivanti dall’adottare un modello di sviluppo Agile/Lean nella realizzazione di soluzioni dell’Internet of Things.
Si tratta di una sfida affascinate, che va ad abbracciare agli albori il futuro di internet, proponendo un approccio ragionato e “goal-driven” allo sviluppo dei prodotti multidisciplinari, legati alle varie tematiche predominanti nella fusione tra il mondo digitale e la realtà fisica: Smart Car, Smart Metering, Smart Asset Management, Smart Home & Building, Smart Logistics, Smart City sono gli esempi più noti e di cui si sente continuamente parlare.
Ma qual è la vera sfida da affrontare? Si tratta di ragionare in modo olistico sulla realizzazione dei tre elementi primari che contraddistinguono un prodotto IoT: Cloud, Hardware e Software, senza dimenticare i servizi accessori, come, ad esempio, il montaggio fisico dei device, che trasforma il Prodotto in Soluzione, e senza i quali il prodotto è destinato a restare nei cassetti.
Non parliamo ovviamente di realizzare separatamente i tre componenti primari, trovando poi un modo di integrarli tra loro, ma di realizzare l’intero Prodotto, meglio ancora se l’intera Soluzione, in modo integrato, combinando le attività giornaliere delle diverse figure coinvolte.
Proprio da qui nasce la filosofia di AgileIoT che si rifà alle “Botteghe Rinascimentali”, in cui gli artisti utilizzavano diversi materiali e diverse tecniche per portare a termine le commesse.
AgileIoT propone un approccio in cui i punti di vista dei diversi attori coinvolti (si pensi solo alla differente astrazione degli Informatici e degli Elettronici) convivono e trovano il relativo equilibrio per ottenere il risultato finale, ovvero: creare una Soluzione che abbia un Valore per il cliente e per i differenti stakeholder.
Si tratta di un viaggio affascinate, che deve tener conto di sfide che normalmente sono appannaggio solo di una specifica categoria di tecnici-progettisti. Basta riflettere sulla questione energetica, praticamente ignorata dagli sviluppatori software, ma portante per quelli hardware. Discorso inverso per la Continuos Delivery, che nel caso dell’hardware significherebbe produrre ogni volta fisicamente un nuovo componente.
Insomma, la strada è lunga e tortuosa e AgileIoT vuole essere una Open-Methodology, che va a modificarsi, adattarsi e aggiornarsi in funzione degli esperimenti e delle applicazioni che speriamo possano avvenire.
Questo, tra l’altro, è il motivo per cui l’attuale guida è presentata come “draft 0.9.x”, sottolineando la volontà di non connotarla come “soluzione da adottare” ma come “soluzione da sperimentare” e da far evolvere con metodo scientifico, ovvero con sperimentazione diretta e la valutazione dei risultati.
Per ora ci fermiamo qui, invitandovi a dare uno sguardo al Draft, iscrivervi alla nostra community Slack, seguirci agli eventi e iscrivervi al nostro canale Twitter @agileiotdotorg.
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Stay tuned!