Siamo tutti concordi che uno degli elementi portanti del mondo Agile sia la capacità di ottenere e fornire rapidamente feedbackinerenti le azioni in essere, abilitando così tutti gli attori coinvolti ad un rapido riallineamento basato sulle evidenze.
Ma se i feedback non arrivano, come possiamo “spingere” le persone, i team o l’azienda stessa a condividerli, polarizzandone l’essenza in azioni di miglioramento? Come possiamo, in qualità di Coach o facilitatori, ricomporre il puzzle e ottenere valore dalle singole indicazioni?
Tra i diversi modelli di azione, uno dei più semplici e diretto è il COIN Model, acronimo che sta per:
- C - The Context(What, Where, When, Whom)
- O– What I Observedwas…
- I– The Impactof that was…
- N– How do you want to handle that differently NextTime? (or this is how I want you to handle it Next Time)
L’idea di base è quella di costruire una domanda sinteticache l’osservatore(non per forza il Coach) può porre rapidamente ad una persona per farla riflettere su un fatto o su un episodio specifico.
Facciamo qualche esempio:
- “Mario, ieri serie arrivato per l’ennesima volta in ritardo al Daily Meeting. L’impatto è stato quello di non consentire un proficuo allineamento del team e generare un successivo ping-pong di domande. Come pensi di gestire questa situazione la prossima volta?”
- “Andrea, Marina è venuta a dirmi che le hai detto di ritenerla all’altezza del suo compito e che non sa fare il proprio lavoro. L’impatto è stato quello di dover spendere con lei più di un ora per rasserenarla. Come pensi di evitare questa situazione la prossima volta?”
Il cuore dell’approccio è quello di focalizzare sui comportamenti (behaviours) e andare puntualmente nello specifico, evitando di essere superficiali o troppo generalisti nelle domante e nelle riflessioni.
Il feedback è un diritto/dovere: è doveroso far sapere ai colleghi la propria opinione, così come è un diritto conoscere il parere degli altri. Compito di un Coach è quello di rendere questa situazione trasparentee alimentarnecostantemente la relativa fiammella, tenendo sempre presenti alcune indicazioni basilari:
- Chiedere prima il permesso,un semplice "posso darti un piccolo feedback?"preparerà mentalmente il destinatario al messaggio che sta arrivando
- Essere tempestivo, il feedback deve essere temporalmente vicino all’evento, altrimenti si tratta solo di un “risentimento” che può addirittura avere l’effetto contrario
- Trovare un luogo privato, per evitare di dare feedback in pubblico e mettere a disagio il destinatario
- Essere calmi, ma urlare o alzare la voce: se si perde la calma si fallisce in partenza
- Essere interessati, chi da il feedback deve darlo perché si sente coinvolto e tiene al destinatario. È fondamentale farlo capire
- Essere tranquilli e silenziosi, aspettando pazientemente, e con attenzione, la risposta al feedback stesso, in modo da poter dare suggerimenti migliorativi adeguati
- Feedback diretto (faccia a faccia), un feedback va dato sempre il modo diretto, evitando di utilizzare strumenti tecnologici o “ambasciatori” che aumentano la distanza tra le parti
Lo ripetiamo da sempre: i feedback sono fondamentali! Se qualcuno si preoccupa di darveli, con onestà e trasparenza, vuol dire che si sta preoccupando per voi e dovete essergli grato per la sua attenzione.
Stay tuned J