La collaborazione è il collante di ogni team che voglia definirsi tale.
Quando inizio un nuovo workshop o una nuova attività di coaching, pongo spesso la domanda: “sapete qual è il problema principale nel mondo del software?” domanda che scatena le risposte più disparate: dalla comprensione dei requisiti alla capacità di rispettare la pianificazione.
Ma il cuore del problema è un altro: il software (o meglio le soluzioni IT) è un artefatto complesso realizzato da un sistema adattivo complesso (CAS, Complex Adaptive System): NOI!
Un insieme di Persone che devono imparare a collaborare ed essere un team, non semplicemente stare sedute l’una affianco all’altra.
Ecco che quindi prende forma il cuore dell’agilità, improntato sul primo valore Gli individui e le Interazioni più che i processi e gli strumenti, su cui si concentra quel cambiamento Culturale che quasi sempre richiamiamo e che richiede una costante e continua attenzione ai dettagli.
Perché è proprio nei dettagli che si nasconde il diavolo: sono i piccoli gesti, i comportamenti, le smorfie, i silenzi, ad essere gli elementi spesso più indicativi di un malessere che mina la collaborazione e la capacità di fidarsi degli altri.
Ignorarli è come guardare una città dall’elicottero: tutto sembra bello e affascinate, ma quando poi si atterra e si guardano da vicino gli elementi urbani ci si accorge, purtroppo, che le cose sono ben diverse.
La collaborazione è una virtù, ovvero la capacità di non curare solo i propri interessi, ma di trovare il modo di fare quello di tutte le parti in gioco, anche senza ottenere il massimo per sé. Come ogni virtù, bisogna però coltivarla ed impegnarsi nel superamento dei problemi giornalieri, non ignorandoli o nascondendoli sotto il tappeto, ma rendendoli evidenti e affrontandoli con strumenti “sociali” che portino a un nuovo punto di equilibrio nella collaborazione interna del nostro sistema complesso.
Far finta che sia un problema del singolo e non del sistema è un errore madornale, poiché la stessa agilità si fonda sul concetto di team e di collaborazione tra le Persone: senza di essa è impossibile raggiungere risultati apprezzabili e ottenere “più della somma delle singole parti”. In tutto questo il ruolo del facilitatore/coach/scrum master/ecc.. è quanto mai fondamentale, andandone a connotare le caratteristiche specifiche: si tratta di una “bestia sociale” in grado di osservare, (cercare di) capire il singolo e il sistema nel suo insieme, intervenendo proprio sui dettagli di cui sopra, attraverso azioni che derivano dalla propria esperienza e da una profonda conoscenza delle pratiche annesse.
Insomma… la collaborazione è alla base di tutto, se questa è fluttuante, altrettanto lo diventa l’azione d’insieme nella produzione di Valore e la capacità di raggiungere obiettivi che consentano all’azienda di diventare rilevante nel Mercato.
Stay tuned J