La Giraffa che sottende la “g” di Agile

Una cosa è fondamentale nella vita di ognuno di noi: la capacità di rispettare gli altri, avendo sempre un atteggiamento propositivo senza scadere nella tentazione di scaricare sugli altri le proprie frustrazione o lo stress accumulato.

Uno dei soft-skill più importanti del mondo Agile, ancora più caratterizzante se si è uno Scrum Master o un Coach, è la padronanza del linguaggio non violento, ovvero un modo di comunicare che vada al di là di quello ordinario, tipicamente incline a giudicare, interpretare, stabilire e incollare etichette al fine di pretendere di imporre la propria visione e la propria idea di “corretto”.

violent communication

Il linguaggio ordinario è stato etichettato dallo psicologo Marshall Rosenberg come linguaggio sciacallo per connotarne la propensione naturale ed esclusiva alla pretesa: “bisogna fare questo…”, “devi farlo, che ti piaccia o no”, “basta così!”. L’effetto diretto è la frustrazione di chi riceve il “comando” che si sente mero esecutore, sopprimendo progressivamente ogni scintilla di creatività.

Dualmente, Rosenberg caratterizza quello che definisce il linguaggio giraffa, incentrato sul chiedere con garbo laddove il linguaggio sciacallo pretende. Lo psicologo ha scelto di associare simbolicamente a tale linguaggio la Giraffa, essendo quest’ultima il mammifero con il più cuore grande, oltre a simboleggiare la capacità, grazie all’alto collo, di osservare il tutto con un orizzonte più ampio.

jackal vs giraffe

Troviamo così una comunicazione improntata sulla richiesta: “potresti fare questa attività?”,cosa ne pensi se modifichiamo questo?”, portando ogni singola Persona a sentirsi partecipe delle scelte e a proporre soluzioni innovative.

Il linguaggio giraffa si basa su quattro punti chiave:

  • Osservare e non giudicare: dire ciò che si osserva senza contaminare le affermazioni con giudizi o valutazioni proprie. Ad esempio: “tu mi fai generalmente annoiare” [sciacallo], diventa “in questa occasione le tue argomentazioni sono state più di una volta poco attrattive” [giraffa]
  • Esprimere i sentimenti: dire ciò che si sente fornendo informazioni esplicite sul nostro stato. Ad esempio: “io mi sento manipolato” [sciacallo], diventa “non mi sento particolarmente a mio agio” [giraffa];
  • Chiarire a sé stessi i bisogni che nascono dai sentimenti: si tratta di esprimersi in funzione di un bisogno, motivando i sentimenti che li accompagnano. Ad esempio: “il tuo comportamento mi ha deluso” [sciacallo], diventa “sono deluso dal fatto che tu mi abbia ignorato perché avevo bisogno di confidarmi con te” [giraffa];
  • Formulare richieste precise: chiedere in modo chiaro e diretto è il primo modo per ottenere una risposta/azione di valore. Quindi, piuttosto che: “Mi piacerebbe conoscerti meglio” [sciacallo], “Vorrei stringere un rapporto più stretto con te, andiamo a bere insieme qualcosa questa sera?” [giraffa]

I quattro punti chiave sono sorretti da altrettanti principi fondamentali:

  • Rispetto per ogni persona, sincero ed incondizionato;
  • Dire sempre la verità, altrimenti si costruisce un mondo finto in cui scatta la “violenza”;
  • Non accettare ingiustizie, se lo si fa si rischia di giustificare “linguaggi violenti”;
  • Combattere le piccole ingiustizie alla nostra portata, ricordandosi di essere pronti a gestire la “violenza” che cerca di contrapporsi alla “non-violenza”.

Il tutto permette di creare un ambiente in cui le Persone collaborano in modo propositivo, sentendosi utili (desideri intrinseci) e sperimentando nuove soluzioni alle problematiche riscontrate. Chiudiamo con alcuni suggerimenti che possono aiutare a incontrare la propria giraffa:

  • Non usare il verbo essere in modo valutativo e categorico
    • sei sempre distratto!” [sciacallo], “ieri durante la riunione non hai prestato la dovuta attenzione” [giraffa]
  • Sostituire i verbi che sottendono una valutazione
    • il tuo atteggiamento è stato superficiale” [sciacallo], ma “durante la riunione hai mostrato superficialità” [giraffa]
  • Non considerare le proprie valutazioni come le uniche possibili:
    • devi chiederti perché hai fatto questo” [sciacallo], “io mi porrei alcune domande, giusto per capire se si è sulla strada giusta” [giraffa]
  • Non usare avverbi che portano a generalizzare i concetti:
    • sei sempre negativo!” [sciacallo], “durante la riunione mi sei sembrato disfattista” [giraffa]

Stay tuned J

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