Come più volte ribadito, l’obiettivo di una Startup non è quello di sviluppare una soluzione funzionante (o almeno non è l’obiettivo primario su cui concentrare la propria attenzione e i propri sforzi), ma quello di capire se esistono clienti potenzialmente interessati alla nostra idea e se possiamo strutturare un business sostenibile intorno ad essa.
Se consideriamo che il focus delle metodologie Agile è sullo “sviluppo di software funzionante”, così come direttamente richiamato sia nei Valori fondamentali: “Working software over comprehensive documentation” che nei Principi “Working software is the primary measure of progress”, dovremmo essere cauti nell’affermare che un approccio Agile è il modus operandi da adottare per la nostra Startup, che, lo ricordiamo, ha come indicatore primario del progresso la velocità di apprendimento e non la velocità di delivery della soluzione.
Qualcuno però potrà obiettare: “va bene la learning velocity, ma se applico Scrum, ho dei riferimenti temporali time-boxed per verificare le mie assunzioni e, nel frattempo, mi ritrovo qualcosa di funzionante. In pratica salvo capra e cavoli!”. Ebbene, probabilmente la capra scapperà con i cavoli e voi vi ritroverete a cercare un altro lavoro ;-)
Per chiarire i differenti obiettivi dell’Agile e di un approccio scientifico alla creazione di una Startup, vediamo, in sintesi, un confronto diretto tra la metodologia Scrum e Lean Startup:
Scrum | Lean Startup |
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Come si vede, al di là alcune similitudini come quella di “velocizzare” il tutto quanto più possibile, gli obiettivi sono fortemente diversi: nel caso di Scrum, quindi, creo una soluzione/prodotto funzionante, avendo alle spalle un business definito e degli obiettivi di mercato consolidati. Nel caso della Startup, dopo aver chiarito la Vision, l’obiettivo valutare quanto prima la propria strategia, di business e di prodotto, e decidere cosa fare. Probabilmente ci affideremo più volte ad un pretotype prima di cominciare a realizzare un MVP.
Agile Scrum process
Lean Startup build-measure-learn
La fase costituente della Startup si pone, temporalmente, in una fase di pre-sviluppo, almeno quando ci si trova nella “Search phase” della Customer Development, in cui è fortemente sconsigliata l’adozione di una metodologia Agile che, paradossalmente, rallenterebbe il ciclo di apprendimento, legandolo ad un’iterazione time-boxed cadenzato. Certo, non tutte le metodologie Agili sono time-boxed, ma tutte sono iterative ed incrementali, cosa che stona con il concetto di pivot e con la possibilità di cambiare strategia quando necessario, ovvero “il prima possibile” se ci si accorge di essere sulla strada sbagliata.
Quando si passa, invece, dalla “Search Phase” alla “Execution Phase”, le metodologie Agili hanno una estrema rilevanza, poiché la Startup si appresta a consolidare il proprio business, trasformandosi in un’azienda e proponendo soluzioni/prodotti di qualità che assumono via via una centralità crescente, visto che il focus si sposta dalla learning velocity alla delivery velocity.
Quello che è estremamente interessante è che applicando una diversa chiave di lettura al Manifesto Agile, è possibile vederlo alla base anche delle specifiche esigenze della “Search Phase”:
- È fondamentale lavorare in sinergia in modo collaborativo ed efficace;
- Dobbiamo essere capaci di sviluppare velocemente le nostre idee, indipendentemente dal fatto che siano declinate in un pretotype o in un prodotto, in modo da apprendere e verdicare la strategia;
- L’apprendimento deve essere effettuato direttamente con i nostri potenziali clienti, con chi comprerà e utilizzerà il prodotto;
- È necessario riflettere spesso su quanto appreso e rivedere la nostra idea e la nostra strategia, nonché il modo di lavorare, in funzione di ciò.
Teniamo sempre presente che l’obiettivo finale è quello di fare business e qui la massima di David Hussman cade a pennello:
“The difference between learning and failure is how much money you spend to do it.”